BENIAMINO DEIDDA parla di “LETTERA A UNA PROFESSORESSA” di Lorenzo Milani
Domenica 02 marzo 2025, ore 11:00
"LETTERA A UNA PROFESSORESSA" di Lorenzo Milani
Lettera a una professoressa è un testo che va ben oltre i confini di un semplice libro di scuola. Nato dalla penna dei ragazzi di Barbiana, sotto la guida di Don Lorenzo Milani, questo scritto rappresenta un vero e proprio atto d’accusa contro un sistema educativo che, ai loro occhi, era ingiusto e discriminatorio.
La lettera è un grido disperato che si leva dalle aule di una scuola di montagna, dove ragazzi provenienti da famiglie contadine e operaie si trovano a confrontarsi con un modello educativo elitario e poco attento alle loro esigenze. Con un linguaggio semplice e diretto, i ragazzi raccontano le loro difficoltà, le loro speranze e i loro sogni, mettendo a nudo le contraddizioni e le ipocrisie di una società che promette uguaglianza ma la nega ai più deboli.
La forza di questo libro sta nella sua autenticità e nella sua capacità di farci sentire la voce di chi, troppo spesso, viene zittito. Le pagine della “Lettera” sono piene di rabbia, di dolore, ma anche di speranza e di un’irrefrenabile voglia di riscatto. I ragazzi di Barbiana ci invitano a riflettere sul senso dell’educazione, sul ruolo della scuola nella società e sulla necessità di costruire un futuro più giusto ed equo.
Un’opera fondamentale per chiunque. Un invito a non rassegnarsi alle ingiustizie e a lottare per un futuro migliore.
Don Lorenzo Milani, nato a Firenze nel 1923, è stato un prete, educatore e scrittore italiano che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama sociale e culturale del nostro Paese. La sua vita, breve ma intensa, è stata dedicata alla difesa dei più deboli e all’educazione dei giovani.
Figlio di una famiglia borghese, Milani scelse di dedicarsi alla vita religiosa e di operare nelle periferie, a contatto con i giovani più svantaggiati. A Barbiana, un piccolo paese di montagna, fondò una scuola popolare per i figli dei contadini e degli operai, dove insegnava non solo le materie scolastiche, ma anche i valori della giustizia, della solidarietà e della libertà.
La sua pedagogia, innovativa e controcorrente, si basava sul dialogo, sulla partecipazione attiva degli allievi e sulla convinzione che ogni ragazzo, indipendentemente dal suo background sociale, avesse diritto a un’educazione di qualità. Milani denunciò le disuguaglianze sociali e le ingiustizie del suo tempo, diventando un punto di riferimento per molti giovani e un simbolo della lotta per i diritti civili.
La sua opera più famosa è Esperienze pastorali, un libro che raccoglie le sue riflessioni sulla scuola e sulla società, e che divenne un manifesto per le nuove generazioni. In quest’opera, Milani conia la celebre frase “I ragazzi di oggi non hanno bisogno di maestri, ma di testimoni”, sottolineando l’importanza dell’esempio personale nell’educazione.
La figura di Don Milani continua a essere attuale e a ispirare generazioni di educatori e attivisti sociali. La sua eredità è viva nelle numerose scuole che portano il suo nome e nei progetti educativi che si ispirano ai suoi insegnamenti.