COSTANZA HERMANIN  parla di “L’arte della gioia”, di Goliarda Sapienza
Domenica 12 febbraio 2023, ore 11:00

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" L'ARTE DELLA GIOIA " DI GOLIARDA SAPIENZA

L’arte della gioia è un libro postumo: giaceva da vent’anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato dai principali editori italiani, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì all’estero – in Francia, Germania e Spagna – ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo, tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana, una «carusa tosta» in cui si fondono carnalità e intelletto, che attraversa bufere storiche e tempeste sentimentali protetta da un infallibile talismano interiore: «l’arte della gioia». Modesta nasce il primo gennaio del 1900 in una casa povera, in una terra ancora più povera. Ma fin dall’inizio è consapevole, con il corpo e con la mente, di essere destinata a una vita che va ben oltre i confini del suo villaggio e della sua condizione. Ancora ragazzina è mandata in un convento e da lì, alla morte della madre superiora che la proteggeva, in un palazzo di nobili. Qui il suo enorme talento e la sua intelligenza machiavellica, le permettono di controllare i cordoni della borsa di casa, e di convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza mai smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale, Modesta attraversa la storia del Novecento con quella forza che distingue ogni grande personaggio della letteratura universale.

Goliarda Sapienza nacque a Catania da famiglia socialista rivoluzionaria, I genitori la crebbero in un clima di assoluta libertà da vincoli sociali: il padre ritenne opportuno non farle nemmeno frequentare la scuola, per evitare che la figlia fosse soggetta a imposizioni e influenze fasciste. A partire dai sedici anni visse a Roma, dove studiò all’Accademia di Arte Drammatica. Negli anni Cinquanta e Sessanta recitò come attrice di teatro e di cinema lavorando, tra gli altri, con Luchino Visconti (in Senso), Alessandro Blasetti e Citto Maselli. Lasciò la carriera di attrice per dedicarsi alla scrittura, al suo primo romanzo, Lettera aperta (1967), seguirono altri tre romanzi. Nel 1980 finì in carcere, dove fu detenuta per tre mesi, per un furto di oggetti in casa di un’amica. Sempre in carcere, ma anche successivamente, continuò l’opera di scrittrice, pubblicando però molto poco. Il suo romanzo più celebre, L’arte della gioia, fu pubblicato per intero postumo, soltanto la prima delle quattro parti che lo compongono fu data alle stampe durante la vita dell’autrice, nel 1994.

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