Staying alive: Women, Ecology and Survival in India
La violazione dell’integrità dei sistemi organici, interconnessi e interdipendenti che mette in moto un processo di sfruttamento, disuguaglianza e ingiustizia – sta trascinando il mondo lungo un sentiero di autodistruzione, minacciando la sopravvivenza stessa.
GRAZIA FRANCESCATO parla di “Staying alive: Women, Ecology and Survival in India” di Vandana Shiva, 1988
Domenica 10 aprile 2022, ore 11:00, Auditorium, Piazzale della Resistenza
Staying alive: Women, Ecology and Survival in India
Ispirandosi alle lotte delle donne per la protezione della natura come condizione per la sopravvivenza umana, la pluripremiata ambientalista Vandana Shiva mostra come la distruzione ecologica e l’emarginazione delle donne non siano inevitabili, dal punto di vista economico o scientifico. Sostiene che il “malsviluppo” – la violazione dell’integrità dei sistemi organici, interconnessi e interdipendenti che mette in moto un processo di sfruttamento, disuguaglianza e ingiustizia – sta trascinando il mondo lungo un sentiero di autodistruzione, minacciando la sopravvivenza stessa. Shiva spiega come le donne indiane rurali sperimentano e percepiscono la distruzione ecologica e le sue cause, e come hanno concepito e avviato processi per arrestare la distruzione della natura e iniziare la sua rigenerazione. Concentrandosi su scienza e sviluppo come progetti patriarcali, Staying Alive è un libro di grande rilevanza che posiziona le donne non solo come sopravvissute alla crisi, ma come fonte di intuizioni e visioni cruciali per guidare la nostra lotta.
Vandana Shiva
Nata nel Nord dell’India. Si è laureata in fisica quantistica in Canada. Una volta tornata nel suo paese, ha scelto di andare a rivedere i posti dove era cresciuta, tra le montagne dell’Himalaya. Ma lo shock è stato grande: al posto delle foreste e dei fiumi c’erano dighe e coltivazioni a monocultura. Allora Vandana ha abbandonato la fisica teorica e si è dedicata attivamente alla salvaguardia del paesaggio e della biodiversità. Nel 1993 è stata insignita del Right Livelihood Award, un riconoscimento che viene assegnato a chi si distingue per promuovere una società migliore e un’economia più giusta. Tra i suoi numerosi libri segnaliamo: Il mondo sotto brevetto (2002), Le guerre dell’acqua (2004), Il bene comune della Terra (2006), Fare pace con la Terra (2012), Chi nutrirà il mondo? (2015), Il pianeta di tutti. Come il capitalismo ha colonizzato la terra (2019).