Giorgio Van Straten
Ha pubblicato i romanzi Generazione (Garzanti, 1987), Ritmi per il nostro ballo (Marsilio 1992), Il mio nome a memoria (Mondadori 2000, premio Viareggio, tradotto in inglese, spagnolo e olandese), La verità non serve a niente (Mondadori 2008), Storia d’amore in tempo di guerra (Mondadori 2014), Una disperata vitalità (2022, Harper Collins Italia) e la raccolta di racconti Hai sbagliato foresta (Garzanti 1989). Nel 2002 ha pubblicato L’impegno spaesato (Editori Riuniti) che raccoglie alcuni suoi testi narrativi e non. Nel 2016 è uscito Storie di libri perduti (Laterza) che è stato tradotto in inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, turco, cinese e coreano.
Ha tradotto dall’inglese (fra gli altri: Kipling, London e Stevenson) e curato da solo o con altri: Ebraismo e antiebraismo: immagine e pregiudizio (Giuntina 1989), Autobiografia di un giornale (Editori Riuniti 1989), Romano Bilenchi, La ghisa delle cure e altri scritti (Cadmo 1997) e Juve! Undici scrittori raccontano una grande passione (Rizzoli, 2013).
Dal 2015 al 2019 è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Da gennaio a marzo 2020 è stato writer in residence presso il dipartimento di italiano della New York University.
Attualmente è presidente della Fondazione Alinari per la Fotografia.