CLAUDIO VERCELLI parla di ” Vita e destino “, di Vasilij Grossman
Domenica 15 gennaio 2023, ore 11:00

vercelli_vita-e-destino.grossman

" VITA E DESTINO " DI VASILIJ GROSSMAN

Un libro imponente. Un classico per tutti i tempi. L’epica difesa del popolo russo durante l’assedio di Stalingrado, nonché una difesa appassionata dell’irriducibilità di ogni singolo uomo a qualsiasi forma di potere. Quello che può sembrare solo un vasto, appassionante affresco storico si rivela una bruciante riflessione sul male. Del male (attraverso le vicende di un gran numero di personaggi in un modo o nell’altro collegati fra loro, e in mezzo ai quali incontriamo vittime e carnefici, eroi e traditori, idealisti e leccapiedi – fino ai due massimi protagonisti storici, Hitler e Stalin) Vasilij Grossman svela con implacabile acutezza la natura, che è menzogna e cancellazione della verità mediante la mistificazione più abietta: quella di ammantarsi di bene, un bene astratto e universale nel cui nome si compie ogni atrocità e ogni bassezza, e che induce a piegare il capo davanti alle sue sublimi esigenze.

Vasilij Semënovic Grossman è stato un giornalista e scrittore sovietico di origine ebraica.
Cresciuto a Ginevra dopo aver studiato a Kiev, si laureò ingegnere chimico all’Università Statale di Mosca. Negli anni 1930 smise di lavorare come ingegnere e fece della scrittura il proprio impiego, pubblicando una serie di racconti ed alcuni romanzi, fu corrispondente di guerra per il quotidiano dell’esercito sovietico “Stella rossa” e seguì l’avanzata fino alla Germania. In quel periodo cominciò a comporre una grande opera sulla guerra, incentrata sulla battaglia di Stalingrado, e diede alle stampe Il popolo è immortale (1943), esaltazione dei sacrifici sofferti dai popoli dell’Unione Sovietica e dello spirito combattivo che li animò durante l’invasione tedesca del 1941.
Tra il 1944 e il 1945 lavorò a un’opera che documentava i crimini di guerra nazisti nei territori sovietici contro gli ebrei (“Il libro nero”). Fu corrispondente con il corpo d’avanzata sovietico che, nell’agosto 1944, entrò nel campo di sterminio di Treblinka, assistendo agli orrori compiuti dai nazisti nei confronti degli ebrei deportati da tutta Europa.
Grossman, ebreo sovietico, scrittore e giornalista, conobbe direttamente le devastazioni della seconda guerra mondiale, la lotta contro i nazisti, la sconfitta di Hitler quindi l’ascesa di Stalin, ma dopo aver assistito alla campagna antisemita che avvenne in Unione Sovieta fra il 1949e il 1953 maturò una diversa sensibilità, trovandosi in dissidio col regime.
Così la stesura finale della sua grande opera, Vita e Destino, venne sequestrata nel febbraio del 1961 da due agenti del KGB che portarono via tutte le copie che riuscirono a trovare: le veline a carta carbone, le minute e persino i nastri della macchina da scrivere su cui l’opera era stata battuta e non avrebbe mai visto la luce se qualcuno non avesse conservato e fatto pervenire clandestinamente qualche copia a Losanna, dove fu stampato nel 1980. Grossman morì nel 1964, senza sapere che il suo romanzo era stato salvato.

Per approfondire

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca