Sola con te in un futuro aprile
La macchina rallenta improvvisamente, c’è una buca enorme sull’asfalto, sembra sia esploso un vulcano. Sul muro bianco della villa davanti a noi c’è una macchia rossa. Non faccio neanche in tempo a vederla bene. Papà, è sangue nostro questo?
MARGHERITA ASTA parla di “Sola con te in un futuro aprile” edito da Fandango
Domenica 27 febbraio 2022, ore 11:00 (per la Settimana della legalità) al Teatro Studio
Sola con te in un futuro aprile
2 aprile 1985, ore 8.35. Un’autobomba esplode a Pizzolungo, vicino Trapani. Il bersaglio dell’attentato, il giudice Carlo Palermo, è vivo per miracolo. A fargli da scudo è l’automobile di Barbara Asta che sta accompagnando a scuola i due figli di 6 anni, Giuseppe e Salvatore. Dei loro corpi non resta quasi niente. Su quella macchina avrebbe dovuto esserci anche l’altra figlia, Margherita, che quel giorno ha 10 anni. Ma i suoi fratellini non volevano saperne di vestirsi, per non fare tardi ha chiesto un passaggio a un’amica. Anche lei da quel momento è una sopravvissuta. Quando ha saputo il nome di quel giudice, Margherita ha pensato che fosse colpa sua se la sua famiglia era stata disintegrata. Ma crescendo ha voluto capire, ha iniziato a seguire il processo sui mandanti della strage. Il suo strazio non poteva rimanere un fatto privato. Oggi è un’attivista di Libera, combatte la mafia raccontando la storia di quelle vittime innocenti. Il giudice Palermo, invece, per le conseguenze di quell’attentato e le continue minacce ha lasciato la magistratura. Sono riusciti a incontrarsi solo molti anni dopo, ricomponendo in un abbraccio i frammenti del loro destino.
Michela Gargiulo
E’ nata all’isola d’Elba. È una giornalista freelance. Collabora con il Fatto Quotidiano, ha lavorato nella redazione milanese di RT, Rotocalco Televisivo di Enzo Biagi, con La Repubblica e il Tirreno. Ha scoperto la Sicilia e le sue storie nel 2006 quando ha vinto il premio giornalistico intitolato a Maria Grazia Cutuli. In quell’occasione ha conosciuto Margherita Asta, a cui è legata da un affetto profondo.